Frequently Asked Questions
Domande (e risposte) sull'attivazione e sullo svolgimento del tirocinio ad uso degli studenti di Ingegneria Informatica dell'Università Roma Tre |
Versione del 17 aprile 2008 |
D01: E' preferibile un tirocinio interno o un tirocinio esterno?
D02: Qual è il ruolo del docente tutor in un tirocinio esterno?
D03: Cosa è prudente fare in vista della scrittura della tesi?
D04: Non ho finito di realizzare il progetto di tirocinio: posso comunque laurearmi?
D05: Come scelgo il docente tutor?
D06: Qual è il ruolo del correlatore?
D07: Posso svolgere il tirocinio presso il mio datore di lavoro?
D08: Non ho i CFU minimi: posso attivare un tirocinio?
Se ci sono altre domande che vorresti vedere aggiunte a questa lista invia
una mail a patrignadia.uniroma3.it.
Lo scopo del tuo tirocinio è mostrare come tu abbia guadagnato la capacità di utilizzare le metodologie e le tecniche che sono state oggetto dei tuoi tre anni di studio. Il tirocinio è, però, anche un'occasione per conoscere la realtà del lavoro e mettersi alla prova confrontandosi con le sue strutture organizzative.
Ci sono altri fattori a favore del tirocinio esterno:
Dunque, nonostante il fatto che, a parità di tutto il resto, sia preferibile un tirocinio esterno ad un tirocinio interno, ci sono condizioni che potrebbero determinare una tua scelta a favore del tirocinio interno (detto anche "attività di laboratorio"). Queste sono alcune ragioni a favore del tirocinio interno:
Durante il tirocinio esterno il docente tutor è il tuo consigliere ed avvocato difensore. In generale non è detto che possa darti una mano significativa sul fronte tecnico, perché è possibile che il docente tutor non conosca il particolare progetto su cui stai lavorando o la specifica tecnologia che stai utilizzando. Viceversa, qualsiasi altro problema rientra nelle sue competenze. Questo è un elenco (parziale) di problemi che dovresti subito sottoporgli:
Alla fine del tirocinio dovrai scrivere la tesi. Della scrittura ti occuperai solamente nella fase finale, ma ci sono alcune cose che potresti fare subito e che potrebbero esserti di grande aiuto nella fase di rendicontazione di quanto hai fatto:
A governare le tempistiche della laurea è (entro ovvi limiti) il tirocinante. Nessuno se la sentirebbe di impedire ad un tirocinante di laurearsi quando questi è convinto di averne merito. Ovviamente però andare alla laurea con un progetto realizzato solo in parte può influire anche in maniera significativa sulla valutazione finale.
In realtà, occorre vedere bene cosa sia stato parzialmente realizzato e cosa no. Una possibilità, per esempio, è che il progetto iniziale fosse troppo impegnativo per un tirocinio, o che il lavoro abbia posto in luce delle problematiche che nelle fasi istruttorie iniziali non erano palesi. In questi casi non è plausibile che il tirocinante venga penalizzato.
A tal fine è importante il giudizio del referente aziendale, del relatore della tesi e dell'eventuale controrelatore. Se questi si convincono (e riescono a convincere anche la commissione) che il lavoro svolto è un buon lavoro proporzionato a quanto richiesto da un tirocinio, allora non ci sarà alcuna penalizzazione nella valutazione per il fatto di non averlo portato a compimento per intero. Se invece la mancata terminazione del progetto è un palese neo nello svolgimento del tirocinio, ciò influirà sulla valutazione finale rendendo meno probabile una valutazione piena e più probabile una valutazione inferiore. Questo ovviamente potrebbe essere un rischio che lo studente decide di correre...
Se hai già trovato un tirocinio presso un'azienda e devi scegliere il docente tutor, considera quei docenti che fanno ricerca o didattica nella stessa area (tecnologica, metodologica, ecc.) del tirocinio in questione. Questo non sempre è possibile perché non tutte le aree sono coperte allo stesso modo dai docenti del nostro Collegio Didattico. Cerca però di scegliere il docente dell'area più vicina.
I motivi sono tre:
Attenzione: non deve essere confuso il correlatore (che qualcuno preferisce chiamare "co-relatore") con il contro-relatore, che ha un ruolo solamente in seno alla commissione dell'esame di laurea.
la figura del correlatore non è normata dal punto di vista dei regolamenti sia per quanto riguarda i tirocini triennali che le laure magistrali, tuttavia è prevista (cioè consentita e usualmente presente).
Una tesi può avere un numero arbitrario di correlatori e la quantità di correlatori non ha alcun impatto negativo sulla valutazione della tesi stessa. I correlatori possono essere aggiunti in qualsiasi momento, anche un minuto prima di dare alle stampe la tesi. Tipicamente c'è un solo correlatore. Qualche volta sono due. E' raro che siano tre. Talvolta anche il tutor aziendale (il cui ruolo è invece normato dai regolamenti) è classificato come correlatore, senza che questo sia considerato errato.
Gli studenti inseriscono tra i correlatori le persone che più li hanno guidati durante lo svolgimento della tesi.
Sì, è possibile. Dal sito del Collegio Didattico è possibile scaricare l'apposito modulo.
Nel caso di tirocinio svolto presso il proprio datore di lavoro è comunque richiesto che l'attività di tirocinio sia un'attività a parte rispetto all'attività lavorativa ordinaria. In particolare non si prestano ad essere classificate come tirocinio le attività rutinarie e quelle progettuali che non consentono sufficienti gradi di libertà ai candidati.
L'attività ideale è un'attività a margine di un progetto o di una linea di sviluppo/ricerca già esistente. Qualcosa che possa poi essere usata anche con profitto dall'azienda, ma che non ricada nel cammino critico di nessuna attività in corso.
Esempi: un'istruttoria su una soluzione tecnica innovativa corredata da studio di fattibilità e da un prototipo; un'indagine su una compatibilità tra protocolli, o strati software, ecc; la realizzazione di uno strumento di test per i progetti tipici dell'azienda; la realizzazione di funzionalità aggiuntive e di frontiera che possono poi essere inglobate all'interno di diversi progetti, ecc.
Il possesso dei 120 CFU minimi per l'attivazione del tirocinio è menzionato nel regolamento come indicazione di massima e non è vincolante. Lo scopo è scoraggiare un'attivazione troppo precoce che potrebbe interferire con la normale attività di studio dello studente.
In presenza di esigenze personali diverse o di opportunità particolari è possibile, con il consenso del proprio relatore, l'attivazione di un tirocinio anche senza i 120 CFU di cui sopra.
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