Frequently Asked Questions
Domande (e risposte) sulla scrittura di una Tesi di Laurea di carattere tecnico/scientifico ad uso degli studenti di Ingegneria Informatica dell'Università Roma Tre |
Versione del 16 ottobre 2022 |
Qual è un buon argomento per una tesi di laurea triennale o magistrale?[+]
Lo scopo della tesi di Laurea Triennale è quello di verificare che lo studente abbia acquisito nei sui tre anni di studio gli strumenti metodologici opportuni che lo qualificano come ingegnere. Non è dunque indispensabile che l'argomento della tesi abbia carattere innovativo. È necessario, invece, che si presti a costituire una palestra per questi strumenti metodologici. Tipici argomenti sono: progetti (database, portali, moduli software, architetture, ecc); misure (tempi di esecuzione, tempi di trasmissione, carico cpu, banda utilizzata, ecc); comparazioni (qualità dei servizi, usabilità dei sistemi, confronto di soluzioni software, ecc). Lo scopo della tesi di Laurea Magistrale è quello di verificare che lo studente abbia acquistito le capacità per affrontare problemi, anche costruendosi gli strumenti metodologici necessari per la loro soluzione. In questo caso il carattere innovativo è importante ed è un prerequisito di una votazione di laurea soddisfacente. L'oggetto della tesi, non è più un progetto, ma eventualmente una metodologia di progetto, che generalmente viene istanziata in un progetto specifico per fini dimostrativi. Tuttavia nel caso della tesi di Laurea Magistrale l'argomento di tesi può essere molto diverso da un progetto (per esempio una teoria o un modello, e la sua validazione). Per riassumere la differenza tra le due tesi, facciamo un paragone culinario e supponiamo che invece che a Ingegneria foste iscritti ad una scuola di cucina. Lo scopo della tesi di Laurea Triennale sarebbe quello di verificare la vostra conoscenza delle ricette esistenti. Lo scopo della tesi di Laurea Specialistica sarebbe quello di verificare la vostra abilità nel concepire nuove ricette originali. A compimento della laurea triennale è preferibile un tirocinio interno o un tirocinio esterno?[+]
Lo scopo del tirocinio della laurea triennale è mostrare come il candidato abbia guadagnato la capacità di utilizzare le metodologie e le tecniche che sono state oggetto dei tre anni di studio. Il tirocinio è, però, anche un'occasione per conoscere la realtà del lavoro e mettersi alla prova confrontandosi con le sue strutture organizzative.
Ci sono altri fattori a favore del tirocinio esterno:
Dunque, nonostante il fatto che, a parità di tutto il resto, sia preferibile un tirocinio esterno ad un tirocinio interno, ci sono condizioni che potrebbero determinare una tua scelta a favore del tirocinio interno (detto anche "attività di laboratorio"). Queste sono alcune ragioni a favore del tirocinio interno:
Qual è il ruolo del relatore (o docente tutor) durante il tirocinio esterno?[+]
Durante il tirocinio esterno il docente tutor è il tuo consigliere ed avvocato difensore. In generale non è detto che possa darti una mano significativa sul fronte tecnico, perché è possibile che il docente tutor non conosca il particolare progetto su cui stai lavorando o la specifica tecnologia che stai utilizzando. Viceversa, qualsiasi altro problema rientra nelle sue competenze. Questo è un elenco (parziale) di problemi che dovresti subito sottoporgli:
Con quale stile deve essere scritta la tesi?[+] La tesi è
un documento di carattere tecnico. Probabilmente nella tua carriera dovrai
produrre molti documenti di questo genere. Tuttavia (fatta
eccezione per qualche eventuale tesina) la tua tesi di laurea è il primo
documento di carattere tecnico di una certa sostanza che ti capita di scrivere.
Sicuramente è uno dei più importanti. Il dover produrre il
più importante documento di carattere tecnico per primo non è
certo una circostanza propizia e va presa un po' come una sfida. Ti riassumo qui
di seguito le differenze essenziali di un documento di carattere tecnico
rispetto ad un documento generico. Aver chiare queste caratteristiche è
il primo passo per scrivere una buona tesi. Quale metodologia devo usare per scrivere la tesi: top-down o bottom-up?[+]
Assolutamente
top-down. Non cominciare a scrivere la tesi in nessun altro modo. Qual è la struttura di una tesi?[+]
La struttura
della tesi è determinata dal suo scopo: quello di comunicare il
risultato di un lavoro di mesi nel più breve tempo possibile e nel modo
più efficace possibile. La tesi può essere opzionalmente suddivisa in Parti (generalmente due: Parte I e Parte II). Quanti e quali capitoli deve avere la mia tesi?[+]
Il numero di capitoli può
variare, ma generalmente sono sei o sette. Un numero maggiore di capitoli potrebbe essere
l'indizio di una scarsa organizzazione gerarchica del contenuto. Qualora i capitoli siano solo
4 o 5, è facile che il candidato stia omettendo qualcosa.
I princìpi generali che determinano titoli e contenuti dei capitoli discendono dalle
seguenti considerazioni: Quanto deve essere lunga la tesi?[+]
La risposta a questa domanda non può che essere indicativa, in quanto
è il contenuto della tesi e non la sua lunghezza a determinarne il valore.
Non esiste dunque una lunghezza ottimale, tuttavia una lunghezza minima indicativa
potrebbe essere di 50 pagine per una laurea triennale e di 100 pagine per una laurea
Vecchio Ordinamento o per una laurea specialistica. Come lunghezza massima si può
considerare tre volte la lunghezza minima (150 pagine per una laurea triennale e
300 pagine per una laurea Vecchio Ordinamento o per una laurea specialistica). Considera che il fatto di non riuscire a scrivere un numero dignitoso di pagine sul
tuo lavoro depone a tuo sfavore nella valutazione della tesi. Allo stesso modo, se non sai
riassumere la tua esperienza in un numero contenuto di pagine denunci una carenza
della tua capacità di sintesi. Considera anche che è certamente più
apprezzata una tesi sintetica, piuttosto che una tesi prolissa per la quale sono state
adottate strategie discutibili quali
l'inclusione di un numero eccessivo di figure superflue o di capitolo di background non pertinenti, oppure l'inclusione del codice in un linguaggio di programmazione.
Il lavoro di sintesi nella scrittura della tesi è un
apprezzato contributo del candidato. Quanto tempo è necessario per
scrivere la tesi?[+]
Il tempo necessario per scrivere una tesi di 200 pagine tipicamente non è
inferiore ai 20 giorni. Con la metodologia
top-down (vedi "Quale metodologia devo
usare per scrivere la tesi: top-down o bottom-up?") è
possibile avvicinarsi molto a questa soglia, con una buona qualità del
prodotto finale. Quale formato devo usare per le pagine?[+]
Una trentina di righe per pagina. Ottanta battute per riga. Le pagine sono solitamente stampate solo fronte. Qualora la tesi tenda ad essere ciclopica,
è una buona strategia stamparla fronte-retro, per renderla più
maneggevole e rendere meno evidente la sua mole (che a questo punto è
assimilabile ad un difetto).
Il testo deve essere giustificato (allineato a destra e sinistra) come usuale nelle pubblicazioni rilegate.
Uno dei due, questo fattore non influenza
la valutazione della tesi. Il LaTeX
(pronuncia làtek) è un linguaggio molto complesso, usato
generalmente per la letteratura scientifica. L'idea base è quella di
scrivere un testo ascii non formattato che poi, una volta
compilato, produca il testo formattato desiderato. Un vantaggio nell'uso
del LaTeX è che il risultato è generalmente pregevole dal punto
di vista estetico e dunque chi scrive si può concentrare su problemi
più seri che non l'impaginazione. Tuttavia il LaTeX
è un linguaggio difficile da imparare. Per iniziare a scrivere la
tesi è una buona strategia procurarsi un'altra tesi scritta in LaTeX e
riutilizzare le stesse strutture ed impostazioni generali. È comunque presumibile che durante la scrittura della tesi sia
necessaria la consultazione di un manuale LaTeX. È consigliabile l'uso
del LaTeX almeno nei seguenti casi: È disponibile un modello per la scrittura della tesi in LaTeX?[+]
Un modello di tesi scritta in LaTeX è disponibile qui: modelloTesiDIA.tar.gz. Questo modello deriva da un analogo modello per tesi di dottorato creato da Franco Milicchio. E' stato adattato alle tesi del Corso di Studi in Ingegneria Informatica dell'Università Roma Tre da Enrico Gasperoni e poi ulteriormente debuggato da Luca Vergantini. Nel file .cls trovate un elenco di problemi corretti e anche di problemi non corretti ma noti (chi ha orecchie per intendere intenda :-). È disponibile un modello per la scrittura della tesi in Windows doc?[+]
Un modello di tesi scritta in doc è disponibile qui: Modello-tesi-doc-3.0.doc. Questo modello deriva dalla tesi di Vlad Turno (che ringrazio). Come si scrive l'Introduzione?[+]
Il ruolo
dell'Introduzione nelle tesi è un po' convenzionale: contiene di fatto un compendio della tesi. La sua lunghezza è
di circa 3÷5 pagine. Il suo scopo è di consentire una rapida
valutazione del contenuto della tesi. Sicuramente hai presente le usuali
introduzioni nella letteratura non scientifica. Queste hanno lo scopo di
intrigare il lettore, incuriosirlo e indurlo a leggere o comprare il libro
senza per questo rivelare le parti più belle dell'opera. L'Introduzione
della tua tesi ha lo scopo opposto. Tutto ciò che è contenuto
nella tesi deve essere menzionato nell'introduzione. Per questo motivo è
una delle ultime cose che viene scritta. Inoltre,
visto che è la prima cosa che viene letta da
chi vuole valutare la tesi, è probabilmente una delle poche cose lette e
rilette dal tesista e dal relatore. Una particolarità dell'Introduzione
è quella di essere leggibile anche da parte di
chi non è addentro alla materia della tesi. Questo costituisce la
maggiore difficoltà di scrittura: non si possono usare terminologie
complesse, perché altrimenti chi non le conosce perde il significato
delle frasi. Nel contempo non si può non essere rigorosi, perché
altrimenti chi conosce la materia noterà l'inesattezza di alcune affermazioni. Talvolta una strategia obbligatoria
è quella di essere un po' vaghi, alludendo ai concetti rigorosi con una
terminologia sufficientemente astratta da renderli rintracciabili dall'esperto
e digeribili da parte del neofita.
Il titolo viene scelto di concerto con il relatore della
tesi. È una delle ultime cose che viene definita.
Formalmente, il titolo si sceglie quando si presenta la domanda di laurea
alla segreteria studenti (è questo il titolo che resta negli
archivi e appare sui "certificati di laurea con titolo della tesi"). Un buon titolo ha le seguenti caratteristiche: Come si scrivono le Conclusioni?[+]
Le Conclusioni (spesso "Conclusioni e Sviluppi Futuri")
riassumono quali aspetti del problema affrontato nel lavoro di tesi
possono oggettivamente dirsi chiusi in maniera soddisfacente e quali aspetti sono stati lasciati fuori, trattati
marginalmente o con risultati non soddisfacenti, oppure migliorabili con un
approccio diverso da quello seguito. Il tesista puo porsi la domanda "cosa
farei con altri 6-12 mesi a disposizione per migliorare i risultati della
mia tesi?" Le Conclusioni si scrivono più velocemente se si dispone già
dell'Introduzione in quanto Conclusioni e Introduzione hanno un minimo denominatore
comune (un sunto dei risultati della tesi). Poiché l'Introduzione è generalmente molto
ben curata, è una buona strategia aspettare di avere una Introduzione stabile per
consolidare di riflesso anche le Conclusioni. Le Conclusioni, seppure abbiano la dignità di un capitolo vero e
proprio, possono occupare poche pagine (anche una sola pagina). Quanto a ciò che non deve mai essere scritto nelle Conclusioni,
valgono le stesse proibizioni che sono state elencate nella risposta
"Come si scrive
l'Introduzione?". In particolare, quello che tende con maggior facilità
ad essere impropriamente incluso nelle Conclusioni è un giudizio sulla propria
attività di tesi o di tirocinio (che evidentemente non può essere oggettivo)
o peggio ancora sull'istituzione stessa del tirocinio (che non è richiesto).
Quali altre informazioni sono disponibili in rete sulla scrittura della tesi?[+]
Il professor Atzeni ha predisposto una pagina per i suoi tesisti contenente informazioni di carattere pratico e burocratico. Tale pagina è reperibile a questo indirizzo: http://www.dia.uniroma3.it/~atzeni/tesi/informazioni.html Molto interessante anche la pagina del professor Ciancarini dell'Università di Bologna, contenente "alcuni suggerimenti per la redazione e la presentazione della tesi di laurea" disponibile a questo indirizzo:
http://www.cs.unibo.it/~cianca/wwwpages/consigli.html
Preziosissima la pagina del professor Stefano Mizzaro dell'Università di Udine dal titolo "Come (non) si scrive la tesi" disponibile a questo indirizzo:
http://users.dimi.uniud.it/~stefano.mizzaro/dida/come-non-scrivere-la-tesi.html
Per informazioni di carattere burocratico consultate la pagina del Collegio Didattico di Ingegneria Informatica a questo indirizzo:
http://didattica.dia.uniroma3.it/tesi/progetti.php
Quali libri sono disponibili sulla scrittura della tesi?[+]
Il libro senz'altro più famoso è quello di Umberto Eco: "Come si fa una
tesi di laurea - le materie umanistiche" (Tascabili Bompiani). Tuttavia questo libro, come
recita il sottotitolo, è dedicato principalmente alle materie umanistiche e (a detta dello
stesso autore) utile anche per architettura, economia e commercio e per "alcune"
facoltà scientifiche, ma a patto che si parli di tesi storiche o di teoria generale e non
sperimentali o applicative, ed in ogni caso con bassa confidenza. Altri libri possono essere i seguenti:
Chi ha contribuito a questo documento?[+]
Molte delle cose che sono scritte qui le ho imparate ascoltando le
raccomandazioni del prof. Giuseppe Di Battista ai suoi tesisti (tra i quali me
medesimo). Per il modello delle tesi in LaTeX ("RO9: È disponibile un modello per la scrittura della tesi in LaTeX?") occorre ringraziare Franco Milicchio ed Enrico Gasperoni.
Questo documento ha anche giovato dei commenti di Luca Cabibbo, Pier Francesco
Cortese, Marco Di Bartolomeo, Gaia Nicosia, Dario Pacciarelli, Massimo Rimondini e Riccardo Torlone. Ciò non vuol dire che queste persone condividano tutto ciò che è scritto in questa pagina. Quanto posso copiare da libri o da altre tesi di laurea?[+]
Chi presenta una tesi copiata in tutto o in parte commette un reato (plagio). Ciò rimane vero anche se lo studente ha partecipato al lavoro di preparazione che poi ha consentito la scrittura della tesi. Nel novembre del 1997, nel confermare una condanna per uno studente di medicina, la Cassazione ha chiarito che: "la legge sulla repressione della falsa attribuzione di lavori altrui da parte di aspiranti al conferimento di lauree non si riferisce a un lavoro compilato interamente da un soggetto diverso da quello che ne appare l'autore, ma anche al fatto oggettivo che il lavoro non sia proprio, cioè non sia frutto del proprio pensiero, svolto anche in forma riepilogativa o espositiva, ma che esprima tuttavia quello sforzo di ripensamento di problematiche altrui che si richiede per saggiare le qualità espositive di un candidato". In pratica non è da considerare reato solamente la copia integrale, ma anche l'inganno costituito dal fatto di presentare come frutto del proprio pensiero ciò che è stato elaborato, totalmente o parzialmente, da altri. Il candidato che commetta questo reato va incontro ad una condanna per plagio, ad una denuncia da parte dell'autore o degli autori dell'opera copiata, e, non ultima, alla revoca della laurea. Premesso ciò, è normale che soprattutto i capitoli iniziali della tesi contengano definizioni e concetti che provengono dallo stato dell'arte. Ogniqualvolta utilizzate un brano, una definizione o un concetto preso da una qualche fonte ricordatevi sempre di citarne esplicitamente la provenienza. La bibliografia serve a questo. Non abbiate remore a confessare la provenienza di una definizione. Un testo che cita molto è un testo autorevole. Dà l'impressione a chi lo legge di una persona competente del settore, che ne domina la letteratura. Un'immagine presa da Internet che riporti nella didascalia la fonte dà al lettore un'idea di correttezza giuridica, che è facile associare allo scrupolo scientifico.
Cosa devono dire (e in che lingua) le didascalie delle figure?[+]
Le didascalie hanno lo scopo di ragguagliare colui che guarda la figura (ma non necessariamente legge il testo) sulla natura di ciò che vi è rappresentato. Dettagli ulteriori (significati dei colori, semantica dei simboli, ecc.) possono essere presenti nella didascalia a patto che siano brevi. Se la disascalia supera la lunghezza di cinque righe, è preferibile spostare tali dettagli nel testo. Quanto alla lingua, le didascalie, come il testo eventualmente incluso nelle figure, deve essere della stessa lingua con cui è scritta la tesi. Un errore comune è inserire testo in lingua inglese nelle immagini e nelle didascalie nonostante la tesi sia in italiano. Non ce n'è motivo ed è una cosa che oltretutto richiede uno sforzo aggiuntivo di traduzione. Tale deformazione è probabilmente dovuta al gran numero di libri tecnici presenti sul mercato che pur essendo in italiano hanno le figure commentate in inglese, visto che il testo originale è in inglese e sarebbe evidentemente troppo complicato cercare di tradurre anche quelle.
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ASSEGNAZIONE
SVOGLIMENTO
Nella fase finale del tirocino, quando dovrai scrivere la tesi, è possibile che il ruolo del docente tutor si faccia più importante. Infatti, nel redigere una buona tesi occorre tener conto di alcune convenzioni e accorgimenti per i quali il docente tutor potrebbe essere il consigliere migliore. In questa fase, allora, è consigliabile ricontattare il docente tutor e presentargli l'indice della tesi, il titolo, il contenuto della stessa. Anche la presentazione per l'esame finale può giovare dei consigli del docente tutor.
SCRITTURA
C'è una sola eccezione in cui è imperativo l'uso dello stile soggettivo:
quando si deve descrivere cosa abbia realizzato specificatamente
il candidato nel seno di un progetto in cui ci sono più attori. In questo
caso "il mio contributo è stato questo e quest'altro"
non può essere sostituito con "è stato fatto questo e quest'altro".
Nella scrittura top-down si comincia dai titoli dei capitoli. Una volta stabiliti i titoli dei capitoli si determinano i
titoli delle sezioni interne ad ogni capitolo. Poi vengono
decisi i titoli delle sottosezioni. Poi i titoli delle sotto-sottosezioni. Si
può spingere questo approccio fino al quarto o
al quinto livello della gerarchia. Non è detto che la tesi finale
contenga esplicitamente una gerarchia di sotto-sezioni così fine (i
livelli bassi della gerarchia possono essere riassorbiti). Il lavoro di
scrittura dei titoli serve a strutturare mentalmente tutta la tesi in una gerarchia di concetti. Quando questo lavoro
sarà finito avrai chiaro il contenuto e la struttura della
tesi e potrai cominciare a scrivere una frase per ogni sotto-sottosezione.
Se il livello gerarchico è sufficiente, dalla
scrittura di queste frasi nascerà, come per incanto, una tesi coerente
ed efficace.
La scrittura bottom-up, invece, è da aborrire assolutamente. Qui di
seguito ti descrivo un esempio di processo di scrittura bottom-up solamente per
farti intuire quanto sia controproducente. Il tipico
scrittore bottom-up comincia con la scrittura di un certo numero di pagine il
cui tono è determinato da una prima ispirazione iniziale. Al processo di
scrittura si affianca, immancabilmente, un processo di ripensamento e di ulteriore elaborazione della materia che ha come naturale
effetto l'intuizione di possibili alternative o di necessarie variazioni. Per
esempio, in fase di scrittura ci si può rendere conto che gli strumenti
formali non sono sufficienti per documentare bene i punti più complessi
della tesi, e che dunque è salutare introdurre una opportuna
notazione in una sezione preliminare. Oppure ci si avvede che due sezioni sono
più facili da scrivere se il loro ordine viene
invertito. Oppure ancora ci si rende conto che il lettore non è stato messo al corrente di un argomento che va incluso in un
capitolo apposito. Lo scrittore, dunque, nel mentre procede con la scrittura
della tesi in accordo alla sue ultime folgorazioni, si
dedica in parallelo anche alla correzione di quelle parti già scritte
che vanno in qualche modo aggiornate alla nuova nomenclatura o notazione.
Questa ramificazione del processo di scrittura si ripete all'infinito, man mano
che l'idea generale della tesi prende forma e si stabilizza. In nessun momento
la tesi è coerente con se stessa, ma sarà sempre formata da una
collezione di pezzi, ognuno coerente con l'idea della tesi
che lo scrittore aveva nel momento in cui quel pezzo è stato scritto.
Una stessa frase dovrà essere riletta mille volte, per controllare che
non faccia riferimento a concetti che sono stati rimossi o posposti, o che
abbia il tono giusto. Crescendo il numero delle pagine, cresce nella stessa
misura la quantità di risorse che occorre investire per apportare una
variazione anche minima alla struttura generale. Alla fine, una tesi di 100
pagine è condannata ad essere insoddisfacente (perché l'ultima
intuizione dello scrittore non è ancora stata implementata nel
documento), non più modificabile (per motivi di tempo) e quel che
è peggio nemmeno coerente (perché scritta in momenti diversi e
con prospettive diverse).
Il processo di scrittura top-down non è affetto dagli inconvenienti
descritti qui sopra. Nella fase di definizione dei titoli dei capitoli si discute
la legittimità dei capitoli stessi, il loro ordine, le relazioni tra i
concetti in essi contenuti, il significato complessivo della tesi, la sua parte
più elementare, quella più complessa, quella documentale, quella
metodologica, quella progettuale, quella sperimentale. Quando i titoli dei capitoli
si sono stabilizzati, l'idea generale della tesi è fissata e lo scrittore
è soddisfatto della sua struttura e del suo contenuto. Ogni capitolo ha un
suo ruolo nel flusso del discorso e può essere definito nel dettaglio con la
certezza del contesto in cui si pone. Nel determinare le sezioni e le sottosezioni
si sa qual è la terminologia a disposizione e quali sono i concetti che
ancora non sono stati introdotti. Il processo di scrittura top-down è un
processo tutto razionale, non condizionato ad ispirazione alcuna. Nella scrittura
della tesi, come nella scrittura di qualsiasi altro documento tecnico di una certa
lunghezza, la scelta del metodo top-down è obbligatoria. Non cominciare a
scrivere la tesi in nessun altro modo. Te lo ripeto: NON COMINCIARE A SCRIVERE LA
TESI IN NESSUN ALTRO MODO.
Inoltre si usa aggiungere una pagina
di Ringraziamenti in cui vengono raccolte tutte le questioni personali
ad uso di familiari, amici, ecc.
L'indice analitico è generalmente assente (è un po' troppo
pretenzioso: presuppone una consultazione di tipo manualistico ed è
molto costoso in termini di tempo da realizzare).
Per chiarire meglio qual è il ruolo delle varie
parti descriverò qui di seguito cosa deve guardare chi si trova una tesi
in mano e la vuole valutare:
I capitoli sono,
ovviamente, la parte più importante della tesi e sono di diversi tipi:
Anche se l'introduzione non è strutturata esplicitamente, in
realtà ha una sua struttura. Si apre con un cappello di qualche frase
che introduce il dominio di interesse. Per esempio:
una tesi sulle reti di calcolatori si apre con qualche frase che sottolinea l'importanza di Internet nella vita quotidiana di
tutti noi. Nel giro di qualche frase, però, il discorso si stringe velocemente
sull'argomento specifico della tesi. Dopo la prima mezza pagina siamo
già a parlare del problema che la tesi intende risolvere. A questo punto
c'è una o due paginette che descrivono la difficoltà del problema
e la strategia utilizzata dal candidato per risolverlo, cioè
il contributo originale della tesi. La parte finale dell'Introduzione ospita
generalmente una descrizione pedissequa della tesi in termini di capitoli,
tanto per essere sicuri di non tralasciare nulla. Qualcosa del tipo: "Nei
primi due capitoli si introduce questo e quello, nel
terzo capitolo si descrive lo stato dell'arte di questo dominio, nel quarto
capitolo...".
Cose che non devono finire nell'Introduzione:
Rispetto all'Introduzione, le Conclusioni sono prive del cappello introduttivo iniziale di largo respiro.
Inoltre nello scrivere le Conclusioni si può assumere che il
lettore abbia letto i capitoli precedenti e dunque è legittimo usare la
terminologia corretta, anche se coinvolge concetti complessi. Le Conclusioni,
ovviamente, non contengono la lista dei capitoli con i rispettivi contenuti che
usualmente chiude l'Introduzione. Invece, sono chiuse dalla lista di
problemi ulteriori, sviluppi futuri, e possibili seguiti del lavoro di tesi.
Tale lista, per una nota regola non scritta che governa questo genere di cose,
è bene che abbia almeno tre elementi (altrimenti lascia un'impressione
di esiguità al lettore).
In secondo luogo il libro di Umberto Eco copre un range più vasto di problematiche.
Discute, per esempio della scelta dell'argomento e del professore ecc. ecc.
Infine il libro accusa i suoi anni: quando è stato scritto non erano diffusi i personal computer
e le tesi venivano battute a macchina, ponendo una serie di problemi che oggi,
fortunatamente, non dobbiamo più porci.
Max Giovagnoli, Tecniche Nuove, 2004.
Monica Centanni, Claudia Daniotti, Alessandra Pedersoli,
Bruno Mondadori, 2004.
Gli errori sono tutti merito mio :-)
Se ci sono altre domande che vorresti vedere aggiunte a questa lista invia
una mail a maurizio.patrignaniuniroma3.it.
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