Ministero dell'Universita' e della Ricerca Scientifica e Tecnologica
Dipartimento Affari Economici

RELAZIONE ANNUALE



3.Rendiconto scientifico delle attivitą presso le sedi partecipanti

     Unità di       Universita' degli Studi de L'AQUILA
     Responsabile PAOLINO DI FELICE  
     Quota Cofinanziamento Murst  44.620.000
     Quota Cofinanziamento Ateneo  34.000.000 (RD+RA certificata)
     Fondi complessivi utilizzati il primo anno  32.029.855
     Illustrazione dell'attivita' svolta
L'unità dell'Aquila è coinvolta nel Tema 3. I risultati ottenuti nel primo
anno sono quelli previsti nella proposta e sono descritti nei rapporti
T3-R04 e T3-R10.

Inquadramento dell'attività di ricerca

Tra i molteplici effetti indotti dall'avvento della rete Internet c'è stata
una costante crescita di disponibilità di dati spaziali su siti Web a cura
di enti nazionali ed internazionali. Tale disponibilità ha evidenziato
l'opportunità di abbandonare l'architettura cosiddetta "monolitica" molto
consolidata nel contesto delle applicazioni spaziali (un esempio rilevante
è costituito dai GIS) a favore di un'architettura il più possibile "aperta"
per tendere verso una rete di calcolatori potenzialmente illimitata, nella
quale ogni nodo è, allo stesso tempo, produttore e consumatore di "servizi"
d'interesse comune.

In tale nuovo scenario ha un ruolo centrale la nozione di
"interoperabilità" tra applicazioni come presupposto per una cooperazione
attiva e fattiva tra tutte le realtà che creano ed utilizzano dati
spaziali. Molteplici sono le problematiche di ricerca che il raggiungimento
dell'obiettivo dell'interoperabiltà delle applicazioni spaziali pone. Tra
di esse una rilevante concerne la definizione di un modello per la
geometria delle entità spaziali sufficientemente generale da poter essere
adottato quale modello comune tra tutte le applicazioni che desiderino
raggiungere uniformità nella definizione dei "servizi offerti" nonché nella
formulazione delle richieste protese al reperimento di dati spaziali
d'interesse.

Questa visione molto recentemente è stata adottata dal Consorzio OpenGIS
(http://www.opengis.org), il quale è un organismo internazionale composto
in prevalenza dalle maggiori industrie del settore informatico, tra cui:
IBM, Microsoft, ESRI, Oracle, Informix e MapInfo. Il Consorzio si prefigge
il supporto all'interoperabilità tra applicazioni geografiche eterogenee.

Sintesi dell'attività di ricerca
La ricerca del primo anno si è articolata nelle seguenti due fasi:

* Fase 1 (Primo semestre): Analisi critica dello stato dell'arte circa l'interoperabilità
tra applicazioni spaziali.

* Fase 2 (Secondo semestre): Definizione di modelli per il trattamento dell'incertezza
nei dati spaziali a supporto dell'interoperabilità tra applicazioni distinte.

Durante la fase 1, dopo un'attenta analisi dello stato dell'arte, ci si è
concentrati ad esaminare la proposta del Consorzio OpenGIS, dato l'ampio
consenso che essa sta raccogliendo nella comunità accademica e non, e dato
il fatto che l'attività di ricerca programmata dall'Unità dell'Aquila si
inquadra bene come superamento di alcuni dei limiti attuali della proposta
medesima. A questo riguardo, dall'esame dei vari documenti tecnici al
momento rilasciati dal Consorzio stesso si possono evidenziare limiti della
proposta complessiva in termini di:

* generalità del modello dei dati spaziali adottato;

* completezza del repertorio di operazioni spaziali offerte;

* livello di interoperabilità tra applicazioni garantito.

Come superamento di tali limiti, si è individuato, come obiettivo immediato
della ricerca da svolgere presso l'Unità, la definizione di un modello più
generale per la geometria. In particolare, il modello per la geometria
discusso nel documento del Consorzio OpenGIS fa riferimento a oggetti
semplici con geometria esatta. Se tale ipotesi può essere ragionevole per
applicazioni di tipo CAD, in generale, però, nel contesto spaziale essa
costituisce una evidente semplificazione. In particolare lo è con
riferimento al contesto geografico ove la complessità dei dati è tale che
una qualunque rappresentazione della realtà non può che essere
un'approssimazione della stessa. L'esigenza primaria è dunque introdurre
dei modelli che consentano di trattare l'incertezza con la quale si
conosce, e quindi si rappresenta, lo spazio fisico che ci circonda.
Contrariamente ai dati unidimensionali dove l'incertezza si traduce in un
intervallo di valori possibili che sostituisce il valore singolo,
l'incertezza nei dati spaziali riguarda la definizione dei contorni degli
oggetti geometrici bidimensionali. L'incertezza con la quale si conosce la
geometria dei dati spaziali è connessa strettamente con la qualità dei dati
spaziali.

Durante la fase 2, l'attività dell'Unità dell'Aquila è stata rivolta alla
definizione di un modello per rappresentare l'incertezza nei dati spaziali.
La mancanza di strumenti teorici per il trattamento dell'incertezza nei
dati spaziali è al momento uno dei maggiori fattori che limita
l'interoperabilità tra applicazioni spaziali distribuite in rete. Infatti,
poiché i modelli esistenti considerano solo oggetti geometrici con contorno
esatto che sono un'approssimazione di oggetti geografici reali, risulta
difficile poter integrare dati di fonte diversa in quanto si sono perse le
informazioni sull'origine dell'approssimazione.

Le fonti di incertezza possono essere classificate in: incompletezza,
inconsistenza, vaghezza, imprecisione, inaccuratezza. Il significato da
attribuire a questi termini (che a prima vista sembrano tutti sinonimi!) è
il seguente. L'incompletezza deriva dalla mancanza di oggetti geometrici o
parti di essi avvenuta durante la creazione del dataset. L'inconsistenza
origina dalla presenza di più rappresentazioni dello stesso oggetto
spaziale che differiscono per provenienza o tempo di creazione. La vaghezza
è una caratteristica intrinseca di molte entità geografiche che non si
prestano ad essere rappresentate con oggetti geometrici con contorno
esatto, ma piuttosto con oggetti con contorni sfumati. L'imprecisione è una
conseguenza della risoluzione finita con cui si rappresenta la realtà
all'interno del calcolatore ed è quantificata tramite l'elemento più
piccolo che si riesce a distinguere nello spazio modellato. L'inaccuratezza
riguarda tutti quegli errori che derivano dalla limitatezza degli strumenti
di acquisizione dei dati e da fattori umani.

Le varie fonti di incertezza appena descritte hanno una ripercussione
diretta sul contorno degli oggetti geometrici da rappresentare nella base
di dati, e non è possibile in generale modellare tutto il processo che ha
portato alla loro costruzione a partire da dati grezzi esclusivamente in
termini di metadati. Piuttosto è necessario mantenere un'informazione
puntuale della fascia di incertezza su tutto il contorno dell'oggetto
tramite una ridefinizione delle entità di base del modello geometrico che
deve prevedere regioni, linee e punti con contorno allargato.
Pertanto, nel modello geometrico proposto, vengono definiti nuovi oggetti
in cui si sostituiscono le linee esatte con "corone" tanto più ampie quanto
maggiore é l'incertezza nella conoscenza del contorno. In letteratura
oggetti siffatti sono stati denominati oggetti con broad boundary e si
prestano alla modellizzazione di tutte le fonti di incertezza in precedenza
elencate. Il modello proposto è inoltre un'estensione di modelli precedenti
anche rispetto alla complessità degli oggetti trattati, in quanto prevede
sia la presenza di regioni con componenti separate che regioni con buchi.
Il modello risultante è stato poi calato all'interno della proposta del
Consorzio OpenGIS, che è basata su un modello object-oriented costituito da
una gerarchia di classi che rappresentano oggetti geometrici di diversa
complessità. In corrispondenza dei nuovi oggetti con contorno allargato
sono state definite nuove classi opportunamente inserite in tale gerarchia,
in modo da ereditare tutti gli operatori delle classi già esistenti con
contorno esatto, oltre a poter utilizzare nuovi operatori specifici di cui
si rende necessaria la definizione.

I risultati ottenuti, oltre ad essere descritti nei rapporti tecnici elencati alla fine
della presente relazione, hanno portato a 3 pubblicazioni su riviste internazionali.



Prodotti

T3-R04, "Interoperabilità nel processamento di dati geografici: stato dell'arte e
problematiche di ricerca", E. Clementini, P. Di Felice.

T3-R10, "Modelling Uncertainty in Spatial Data", E. Clementini, P. Di Felice.

Schema riassuntivo dei fondi utilizzati (cifre spese o impegnate)
 
Voce di spesa Cifra spesa o impegnata Descrizione
Materiale inventariabile 1.188.000  
Grandi Attrezzature 0.000  
Materiale di consumo 854.400  
Spese per calcolo ed elaborazione dati 0.000  
Personale a contratto 24.000.000  Assegno di ricerca e a tro contratto
Servizi esterni 0.000  
Missioni 4.409.280  Partecipazione a convegni e riunioni di progetto
Altro 1.578.175